Come calcolare le tasse nel regime forfettario

Come calcolare le tasse nel regime forfettario

La tassazione nel regime forfettario è riassunta in due semplici parole: imposta sostitutiva.
Dimentica IRPEF, IRAP, IRES eccetera, con relativi calcoli e percentuali.
Nel regime agevolato di contabilità vige solo questo tributo, un elementare calcolo a cui aggiungere un altro obbligo di versamento: i contributi pensionistici che variano in base all’attività svolta.

DETERMINAZIONE RICAVI DI COMPETENZA

e cosa significa regime di cassa

L’imposta sostitutiva è quindi l’unica tassazione nel regime forfettario e per arrivare a determinarla devi innanzi tutto definire i  tuoi ricavi di competenza dell’esercizio, ovvero la somma di tutte le fatture incassate nel periodo di riferimento.
Attenzione essendo il forfettario un regime di cassa andranno a concorrere al tuo reddito solo le fatture per le quale hai ricevuto il compenso (quelle che ti hanno saldato). Una fattura emessa nell’anno zero e pagata l’anno zero più uno andrà infatti conteggiata con i ricavi dell’anno zero più uno.

COEFFICIENTE DI REDDITIVITÀ

Nel regime forfettario lo stato presuppone, in base a statistiche storiche, quanto potrebbe spendere l’imprenditore per mandare avanti l’impresa o la libera professione e sulla base di quel conteggio deduce  un “forfait” di costi.
Questo forfait varia in base al codice ATECO (dell’importanza della scelta del codice ATECO ne parliamo qui) che identificherà la tua attività.
Ogni categoria ha una percentuale di costi diversa ( 23%, 33%, 60% ecc.) e di conseguenza o per differenza, un coefficiente di redditività diverso.
Puoi consultare i coefficienti di redditività in questa tabella pubblicata dall’Agenzia delle Entrate.

REDDITO IMPONIBILE LORDO

Il tuo reddito imponibile lordo sarà quindi il prodotto di questi due fattori:
– Coefficiente di redditività
– Ricavi di competenza.

Esempio, supponi di avere un coefficiente di redditività pari al 67% e di aver maturato ricavi per 50.000 euro, il tuo reddito imponibile lordo sarà:

0,67 X 50.000 = 33.550

CONTRIBUTI INPS

Avevo accennato prima ai contributi previdenziali.
Questi non fanno parte dei tributi, però sono a tutti gli effetti un’ “obbligazione pecuniaria” anticipata allo stato che ti verrà restituita (almeno in parte) sotto forma di pensione quando avrai raggiunto i requisiti per ottenerla. 
So a cosa stai pensando, no, nessuno può evitare di pagare i contributi, nemmeno i forfettari.
Tutti i titolari di partita iva, infatti, devono iscriversi all’INPS o alla cassa previdenziale di riferimento, in base alla professione.
I forfettari liberi professionisti che non hanno una cassa di riferimento e svolgono un’attività professionale senza un ordine, si iscriveranno alla gestione separata e per loro i contributi verranno calcolati in proporzione a quanto guadagnano senza il minimo.
I forfettari iscritti alla cassa artigiani e commercianti, dovranno pagare invece una quota fissa, che in questo momento ammonta a di 3.850 euro o giù di lì, sino alla soglia di reddito minimale. Superato il quale, dovranno pagare un’altra percentuale sulla parte eccedente.

CALCOLO DELLE TASSE

Ottenere il reddito imponibile, ovvero quello su cui dovrai pagare le tasse, è semplice, basta sottrarre al reddito imponibile lordo l’importo versato nell’anno in questione per i contributi previdenziali.
Attenzione: l’importo effettivamente versato nell’anno e non quello dovuto e magari non pagato.

Riprendendo quindi l’esempio di prima e supponendo che tu abbia versato nell’anno circa 4.700 euro di contributi INPS, avrai come reddito imponibile:

33.550 – 4.700 = 28.850

Una volta calcolato il reddito imponibile ti basterà moltiplicare per il 15% o il 5% (se sei nei primi cinque anni di attività) ed ecco trovata l’imposta sostitutiva, che nel nostro esempio sarà:

0,15 x 28.850 = 4.327,50 oppure 0,05 x 28.850 = 1.442,50.

COSA FA PER TE FORFETTAPP

Il regime forfettario è pensato per semplificare la vita del contribuente sia dal punto di vista fiscale, sia dal punto di vista amministrativo.
Come hai potuto vedere, i calcoli sono abbastanza semplici, ciò che però potrebbe complicare le tue previsioni è il sistema di pagamento di “saldi e acconti”.

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Non si tratta di un foglio excel, o di una simulazione, ma di un calcolo preciso al centesimo (di tasse, contributi, a saldo e in acconto) che si aggiorna a ogni fattura incassata e che puoi trovare all’interno della videata dello scadenzario.
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