I codici ATECO nel regime forfettario

I codici ATECO nel regime forfettario

Quando si parla di codici ATECO c’è sempre una gran confusione.
Tutti all’apertura della propria partita iva imparano a conoscerli e sono “obbligati” a sceglierne uno (o più), ma può capitare di farlo con leggerezza o addirittura di delegarne la scelta.
Mi è capitato molte volte di sentirmi dire dai clienti: “Sceglilo tu, mettetelo voi, mi fido, siete voi i professionisti”.
Sarebbe come dire a un sarto: “Fammi un vestito su misura”, senza però farsi prendere le misure.
In sede di scelta ci sono tante sfumature di cui tenere conto che andrebbero fatte insieme: consulente e cliente.
Perché scegliere il codice ATECO perfetto per l’attività potrebbe portare benefici non indifferenti in termini di risparmio sulle imposte e, di conseguenza, scegliere quello sbagliato, potrebbe causare dei danni.

Fermo restando che oltre certi paletti non ci si può muovere e ovviamente non si può dichiarare un’attività invece di un’altra, ma un’attività con sfumature diverse sì.
Vediamo nello specifico di cosa stiamo parlando.

COSA SONO I CODICI ATECO

I codici ATECO sono una CLASSIFICAZIONE alfanumerica dell’attività, sulla base della quale, il titolare di partita iva, viene standardizzato per fini fiscali, contributivi e statistici.

Tecnicamente i Codici ATECO sono composti da una lettera iniziale che ne indica la sezione, ovvero la macro area di riferimento, ad esempio ci sarà A per l’agricoltura, C attività manifatturiera, G commercio, L per attività immobiliari e così via.
Dentro questa area di riferimento, come tante scatole cinesi, ci saranno nell’ordine:

  1. i primi due numeri identificano la divisione all’interno della sezione (01-02-03 per la macro area A, 05-06-07-08-09 per la B e così via)
  2. il terzo numero ne indicherà il gruppo (facente parte della divisione scelta)
  3. la quarta cifra la classe
  4. il quinto numero la categoria
  5. il sesto numero la sottocategoria.

Ovviamente più avanti si va con le “scatole/numeri” più dettagliata sarà la descrizione dell’attività.

ALLA RICERCA DEL CODICE ATECO

Prima ti ho detto che scegliere il codice ATECO corretto può portare a un risparmio di tasse, ma in quale maniera?
Il codice ATECO determina il coefficiente di redditività ovvero la percentuale di imponibile sul quale andranno pagata l’imposta sostitutiva.
La scelta di un codice ATECO, o l’eventuale aggiunta di un secondo, potrebbe quindi rivelarsi molto conveniente per il contribuente forfettario, ti spiego come con un esempio.

Sono un esperto contabile e offro le mie prestazioni abituali di revisione e consulenza fiscale. Un po’ per diletto, un po’ per passione, offro le mie consulenze anche scrivendo saggi brevi o pubblicazioni, o ebook su temi particolari riguardanti la mia materia online (attenzione solo online però perché l’editoria in generale non rientra nel regime forfettario). La base imponibile del mio codice ATECO per la mia attività principale è 78%.
Ovviamente potrei fare le fatture per le mie pubblicazioni in rete con lo stesso codice in quanto sarebbero alla stregua di consulenze e pagherei le mie tasse su una base imponibile al 78%.
Se però aggiungessi il codice accessorio di 90.03.09, fatturando i miei saggi in maniera differenziata, si configurerebbero come attività di scrittura individuale o di manuali tecnici o altre creazioni artistiche. Ed ecco che la mia base imponibile, per la sola attività accessoria, come per magia andrà ad abbassarsi, in quanto per tale codice il coefficiente di redditività è del 67%.

In sede di scelta, inoltre, sbagliare la decisione condurrebbe a un inquadramento fiscale e contributivo totalmente errato con le conseguenze del caso.
Potrebbe ad esempio accadere di determinare involontariamente una incompatibilità tra l’attività svolta e l’ordine professionale al quale si è iscritti.

Semplice? Sì. Immediato? Non sempre, però con una attenta e proficua collaborazione tra i clienti forfettari e consulente molte volte si arriva a soluzioni decisamente favorevoli sia per la scelta del codice attività principale, sia per gli accessori.
Il mio consiglio è quello di affidarsi a dei consulenti esperti va bene, ma non delegare mai la scelta in toto.

COSA FA FORFETTAPP?

Se devi aprire la partita iva sappi che ancor prima di sottoscrivere l’abbonamento, potrai usufruire di una consulenza gratuita con nostri commercialisti che, in collaborazione con te, ti sapranno consigliare il codice ATECO più adatto alla tua professione.
Se invece hai già il tuo codice ATECO tramite i commercialisti di ForfettApp puoi valutare se cambiarlo o aggiungerne uno.
E infine, se hai più codici ATECO, la fatturazione elettronica di ForfettApp, ti consente di switcchare da uno all’altro con un solo click. Inoltre  hai la possibilità di fissare il tuo codice ATECO più utilizzato in modo da avercelo come prima proposta all’inserimento di una nuova fattura. 

vuoi provare ForfettApp per 3 mesi a 29 euro

per dimenticarti dei problemi di fatturazione elettronica, dei codici ateco e sapere già oggi quanto pagherai di tasse al 30 di giugno?

scarica l’App, e registrati tenendo a portata di mano SPID e pec che ti serviranno per la firma del GDPR e per l’accesso al tuo cassetto fiscale presso i vari enti.

Hai altre domande? Iscriviti al gruppo: Noi di ForfettApp

Condividi l'articolo:

Cerca tra gli articoli

Filtra per categoria

Scarica ForfettApp

L’assistente fiscale virtuale dedicato al regime forfettario.

Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato sui nostri contenuti.

Potrebbe interessarti anche:

Scopri tutti i nostri contenuti

Scarica ForfettApp

l'unica app con i commercialisti dentro

Richiedi informazioni

Hai dubbi o domande? Scrivici!

Questo sito è protetto da Google reCAPTCHA: Privacy Policy | Terms of Service