Il concordato preventivo biennale e il quadro RS

Il concordato preventivo biennale e il quadro RS

“Che cosa interessa al fisco quanto pago di affitto che tanto non me lo posso scalare?”.
Questa è una tipica domanda che in questi giorni molti forfettari si sono chiesti vedendosi recapitare la lettera di “compliance” sul quadro RS.
In effetti può sembrare che l’Agenzia della Entrate rompa chiedendo dati che non servono a nulla per il solo gusto di sanzionare qualcuno (visto che per le annualità precedenti al 2021 non ha mai chiesto nulla anche se l’obbligo era già presente).
In realtà dietro a queste richieste c’è un motivo ben chiaro che si chiama concordato preventivo biennale (cpb), che nella visione del fisco italiano sarà una pietra miliare della riforma e partirà nel 2024.
Ma che cosa è questo concordato e come funzionerà? 

IL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE

Il cpb sarà una proposta di accordo sul reddito tassabile sui successivi due anni che il fisco sulla base delle informazioni che ha a disposizione manderà al contribuente che potrà accettarlo o meno.
Nel caso il contribuente lo accetti il reddito sul quale pagherà le tasse sarà quello concordato con il fisco a prescindere dal reale reddito.
Se non accetta si continua con le normali regole fiscali.

FACCIAMO UN ESEMPIO

A Paola, contribuente in regime forfettario, arriva la proposta del fisco di un reddito per gli anni 2024 e 2025 a 38.000 euro.
Paola accetta e per il 2024 e 2025 pagherà tasse e contributi su 38.000 euro.
Se il suo reddito reale sarà superiore buon per lei, ma se sarà inferiore pagherà comunque su 38.000 euro.
Paola però dovrà continuare a emettere fatture e/o scontrini, conservare la documentazione contabile e fare la dichiarazione dei redditi con l’indicazione del suo reale reddito anche se irrilevante ai fini del calcolo delle tasse e contributi.
Quindi non ci sarà nessuna semplificazione amministrativa anche perché i dati della dichiarazione dei redditi serviranno al fisco per fare la proposta di concordato per il biennio successivo.
E se Paola evade che succede? Se Paola fa del nero e la beccano il concordato perde efficacia e il fisco può rideterminare il suo reddito facendole pagare imposte e sanzioni.
Quindi chi sottoscrive il concordato non sarà escluso dalle verifiche fiscali.

I VANTAGGI

Essenzialmente i vantaggi sono due:

1) conoscere in anticipo l’importo di tasse e contributi per i prossimi due anni con la possibilità di metterli a budget come fosse un affitto
2) il fisco non potrà contestare
 l’inerenza e la deducibilità dei costi visto che il reddito è predeterminato, ma questo vantaggio non riguarda i forfettari perché i loro costi sono forfettizzati e non analitici.

Probabilmente nel mondo dei forfettari il concordato sarà accettato da contribuenti che hanno redditi sicuramente in crescita o quantomeno abbastanza stabili.

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